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lunedì 30 aprile 2012

Lavoro in un’azienda di servizi molto nota nel comprensorio e qualche giorno fa, in sella a una vecchia bici, percorrendo le poche strade sconnesse dell’impianto dove sono occupato, mi sono ricordato di mio padre e con queste poche righe voglio condividere la mia piccola esperienza. 

Era una giornata di sole e di profumi primaverili e il ricordo è andato a quando, per un breve periodo, abbiamo lavorato entrambi dentro lo stabilimento Solvay.

…” quando ci incontravamo dentro la fabbrica, era l’occasione per un saluto e due chiacchere, non posso dimenticare il tuo sorriso e i tuoi occhi chiari mentre parlavi, poi come per magia inforcando la bici sparivi inghiottito da migliaia di tubi e valvole.

Quarantadue anni di servizio scanditi giornalmente dalla sirena che urla…. un uomo bello, ligio e sicuro del suo lavoro, al contrario io annoiato, fuori luogo, con la voglia di andarmene.

In quei momenti non capivo ne accettavo la tua felicità per quel posto di lavoro.

Oggi che ho un figlio faccio tesoro delle tue parole, della loro importanza, vorrei aver carpito prima i tuoi consigli limitando così i nostri diverbi e i miei errori.”…

Una vecchia bici ha svegliato questo ricordo facendomi riassaporare la semplicità di quei momenti e la presenza stupenda e viva che ho di te.

Con questa lettera ti ringrazio per tutto quello che hai fatto, mi manchi...

Un abbraccio

Ciao, Filippo

martedì 20 dicembre 2011



Mi avevi chiamato domenica; stavi male. Sono corsa e ti ho trovato impaurito, quasi sentissi il freddo arrivare. Abbiamo parlato, ci siamo sorrisi e ti ho riportato da tuo padre....sarebbe stata quasi l'ultima volta.
Il giorno dopo mi è arrivata la tua telefonata. "E' successo" mi hai detto tra i singhiozzi; ed io ho avuto una fitta al cuore pensando a quello che avrebbe significato per te vivere, da ora in poi, senza di Lui. E' iniziata allora, la mia ricerca, volevo fare qualunque cosa potessi per non lasciare che tu ti perdessi tra le lacrime e le paure mai sopite, che ti accompagnano da quando eri bambino. Ho chiamato Francesco, anche lui ha capito e si è precipitato, abbiamo pregato tutti insieme. Io ho pregato un pò più forte, perchè l'ho fatto soprattutto per te.....
Sono giorni tristi, tuo padre ora è un pò più lontano dai tuoi occhi, e ti mancherà. E' il tuo dolore e nessuno te lo potrà togliere, non voglio entrare nel tuo silenzio, vorrei solo ascoltarlo......vorrei essere là dove mi cercherai.
Sapevo di volerti bene, ce lo siamo sempre detti in fondo, ma non sapevo che vederti soffrire sarebbe stato così tremendo, che il mio pensiero non si sarebbe più staccato da te, che adesso sono più impaurita di prima, che forse ho finalmente capito......

                                                                                       Venerdì 2 maggio 2008

Ad un fedele Compagno


Caro nonno,
mi manchi sempre molto e so che ovunque tu sia ti stai disperando per come sta finendo la tua Italiuccia...
Hai visto? Di "falce e martello in campo rosso" non ce ne sono più, cosa avresti fatto? Io ho scelto di votare comunque, speravo di salvarmi dal regime del qualunquismo 36pollici al plasma; invece è andata così. Hanno vinto di nuovo.
Cosa ne pensate lassù? Voi che ci avete liberato dall'antico regime, che speravate in Pace e Lavoro per tutti gli uomini di buona volontà, voi che dopo una guerra civile vi siete rimboccati le maniche e avete ricotruito mattone su mattone il futuro dei vostri figli cosa pensate dell'attuale "me ne frego"? Forse avete capito che l'essenziale non è di qesta terra, che Panta Rei.....
Ma a me questa sconfitta brucia molto. Sono afflitta dalla superficilità, ho visto arrendersi molti compagni, mi sento un pochino morta anch'io. Non mi importa se le mie idee domani si chiameranno ancora comuniste, arcobaleno o arlecchino; mi basterebbe sapere che esisto ancora. Vorrei svegliarmi e scoprire che ci siamo, siamo ancorà lì a credere che un mondo diverso è possibile.
Sai nonno, ieri mi sono arrvati un po' di sms.....ah già, tu non sai cosa sia un sms....beh, una specie di bigliettino via telefono.......Erano di amici delusi, che non hanno magari neanche votato.  Perchè noi comunisti siamo un po' strani a volte. Combattiamo nelle piazze, combiattiamo anche in collina se necessario; ma rinunciamo a combattere nell'urna, spaventati dall'idea di prestarci per qualche gioco di potere a noi estraneo.
Vorrei poter parlarne con te, quando ci rivedremo. Dai un bacio a nonna,
Ila
Vorrei aver fermato quel  Natale 2007, in quella navata, in fondo alla chiesa, seduti sui capitelli.....
A volte ci siamo sorrisi, o solo guardati. Poi fuggiti insieme, via dalla folla, ci siamo rifugiati in macchina,  mentre mi prendevi la mano le tue parole calme appannavano i vetri. Ma no, non mi hai preso solo la mano, mi hai preso l'anima intera.

Fanne buon uso.
Questo vento forte, che cerca di buttarmi giù, che sposta rami, foglie, fogli di giornale; queste nuvole che mi coprono la luce, rendendo tutto opaco e grigio. Ed io che mi trascino lentamente, senza una mèta, dolcemente.
Questo vento forte.....sembra che spazzi via tutto, ma domani tutto sarà ancora al suo posto
Si è spenta la luce.
Osservo nell’oscurità
i resti del vostro riflesso.
 
 
 
Ila, Agosto 2007
Babbo,
stamani all'improvviso mi è arrivato un forte odore di pomodori e mi sono ricordata.....
Cinque anni, un cappello a tesa larga che copriva i riccioli biondi e tanto caldo mentre racoglievamo da terra quei frutti profumati. Come al solito dopo poco non avevo più voglia di fare niente e così mi portasti sul trattore. Posso ancora ricordare il profumo di sudore.....
Lo stesso profumo che sentivo sugli scogli mentre aprivi i ricci, ci strizzavi su una goccia di limone e me li progevi, quasi imboccandomi; sentivo il salmastro, il sudore...sentivo tutto il tuo amore, quello che a parole non hai mai detto, che non hai mostrato con abbracci e baci e che solo ora mi sto prendendo, tenendoti stretto, a volte, davanti alla TV. Forse qualche volta ti chiedi perchè lo faccio, ma è solo che sto capendo quanto sei importante per me. Sei il migliore.